Abbiamo visto, nella prima parte della descrizione delle lampadine led, l'importanza del trasformatore e della sua qualità' per la determinazione complessiva della bontà di una lampadina led. Ora parliamo di un altro componente importantissimo:
2. Il chip led della lampada
Il chip led e' quel circuito stampato che contiene il led e permette la sua accensione e quindi l'emissione della luce. E' formato da una piastra di dimensioni variabili, generalmente realizzata in metallo per poter dissipare meglio il calore prodotto e contiene uno o più led collegati insieme mediante saldature e i catodi e gli anodi di alimentazione.
Il led e' quel "chicco di riso" generalmente di colore giallo o bianco saldato in rilievo sulla piastra.
Come si può ben immaginare il chip led e' il cuore operativo della lampada e solamente una grande accortezza costruttiva determina la qualità della luce prodotta.
Parlerò più approfonditamente della costruzione e dei tipi di led in un altro post, qui mi limito ad illustrare la componentistica della lampada led.
Il chip led può contenere molti led singoli, di diverse dimensioni e caratteristiche e ciò per poter variare la potenza della lampada stessa. Più led sono installati sullo stesso chip più e' potente la lampada.
Per valutare la qualità del chip led abbiamo a disposizione l' indice di resa cromatica CRI ( Color rendering index) che generalmente è' indicato nelle confezioni delle lampade.
Il CRI determina quanto siano naturali i colori di un oggetto illuminato da una sorgente luminosa.
Maggiore e' il CRI migliore e' la qualità del chip led.
Un CRI >= 90% significa un ottimo prodotto.
Anche l'indicazione del costruttore del chip led ci da una mano per determinare la qualità del prodotto: Samsung, Phillips, Epistar, Sharp, Cree, Bridgelux, sono colossi mondiali nella fabbricazione di circuiti elettronici e ci danno una buona garanzia di qualità costruttiva. Se non viene riportato il nome del fabbricante del chip led allora il prodotto non potrebbe essere di buona qualità anche se come sappiamo esistono moltissimi bravi "artigiani" che lavorano sotto stretto controllo delle aziende.
2. Il chip led della lampada
Il chip led e' quel circuito stampato che contiene il led e permette la sua accensione e quindi l'emissione della luce. E' formato da una piastra di dimensioni variabili, generalmente realizzata in metallo per poter dissipare meglio il calore prodotto e contiene uno o più led collegati insieme mediante saldature e i catodi e gli anodi di alimentazione.
Il led e' quel "chicco di riso" generalmente di colore giallo o bianco saldato in rilievo sulla piastra.
Come si può ben immaginare il chip led e' il cuore operativo della lampada e solamente una grande accortezza costruttiva determina la qualità della luce prodotta.
Parlerò più approfonditamente della costruzione e dei tipi di led in un altro post, qui mi limito ad illustrare la componentistica della lampada led.
Il chip led può contenere molti led singoli, di diverse dimensioni e caratteristiche e ciò per poter variare la potenza della lampada stessa. Più led sono installati sullo stesso chip più e' potente la lampada.
Per valutare la qualità del chip led abbiamo a disposizione l' indice di resa cromatica CRI ( Color rendering index) che generalmente è' indicato nelle confezioni delle lampade.
Il CRI determina quanto siano naturali i colori di un oggetto illuminato da una sorgente luminosa.
Maggiore e' il CRI migliore e' la qualità del chip led.
Un CRI >= 90% significa un ottimo prodotto.
Anche l'indicazione del costruttore del chip led ci da una mano per determinare la qualità del prodotto: Samsung, Phillips, Epistar, Sharp, Cree, Bridgelux, sono colossi mondiali nella fabbricazione di circuiti elettronici e ci danno una buona garanzia di qualità costruttiva. Se non viene riportato il nome del fabbricante del chip led allora il prodotto non potrebbe essere di buona qualità anche se come sappiamo esistono moltissimi bravi "artigiani" che lavorano sotto stretto controllo delle aziende.
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